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Vini Casaretti: la valorizzazione del Bardolino

Stefano Rossi ha respirato l’aria della campagna e del buon vino fin dalla sua infanzia. Il nonno Agostino infatti ha creato l’azienda vitivinicola Casaretti a inizio del ‘900 e da quel momento in poi il suo sapere e le importanti esperienze sono state tramandate prima al figlio Lorenzo e poi ai nipoti Giammaria e Stefano. È proprio con quest’ultimo che decidiamo di parlare, per farci raccontare la storia dell’azienda.
Il protagonista della nostra intervista è comproprietario dell’attività insieme al fratello e si occupa della parte enologica, ovvero tutto ciò che riguarda la vinificazione, l’imbottigliamento e la vendita. La sua è una piccola azienda di vini artigianali che ha scelto di lavorare solo le proprie uve, senza integrarle con acquisti esterni.

Iniziamo subito con le domande, cogliendo il tempo prezioso che Stefano ci mette a disposizione, districandosi tra i molti impegni.

Casaretti

Buongiorno Stefano. Ci può dire cosa rappresenta per lei il vino?

Per me il vino non rappresenta solo un lavoro, ma un’autentica passione.
Amo assaggiare altri vini, sia italiani che internazionali, perché mi aiutano a scoprire sempre nuove sfumature, ad aumentare le mie competenze, ad ispirarmi per portare nuovo valore alla mia azienda.
Conosco appassionati e produttori di tutta Italia e sono felice di partecipare alle fiere, perché mi danno l’occasione di incontrare persone con cui scambiare punti di vista stimolanti. 
Inoltre l’azienda Casaretti fa parte della FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti): un bellissimo progetto che mi permette di entrare in contatto con colleghi che condividono la mia stessa visione del lavoro e vogliono valorizzare i vini artigianali”.

Ci può raccontare quali sono state le difficoltà degli inizi?

“Difficoltà ce ne sono state tante, a cominciare da quelle che ha dovuto vivere mio nonno nel periodo della guerra e quelle che ha dovuto affrontare mio padre quando ha costruito la nuova sede della cantina. In quel periodo c’è stato anche lo scandalo del metanolo In Italia. La nostra azienda non ha avuto nulla a che fare con quella vicenda, ma ha comunque risentito del caos mediatico che ha colpito pesantemente l’intero settore.

Per quanto riguarda me ho preso in mano l’azienda che ero molto giovane e ho dovuto studiare parecchio per imparare e tenermi aggiornato.
Nell’ultimo periodo si sono aggiunti i problemi della siccità e del cambiamento climatico, che rendono sempre più difficile la coltivazione delle uve.
A causa di queste variazioni climatiche le varie annate possono essere molto diverse tra loro e serve una grande sensibilità per interpretarle, valorizzando al meglio ogni vendemmia”.

C’è un vino di cui si sente particolarmente orgoglioso? Ci spiega il perché?

Non c’è un vino particolare di cui mi sento orgoglioso, perché in realtà ognuno dei miei vini ha caratteristiche che lo rendono unico. Se proprio dovessi scegliere direi che sono molto affezionato al Bardolino Classico La Nogara, che viene prodotto con le uve della vigna più vecchia: da lì è partito tutto il resto. Posso però dire che ognuno dei nostri vini si merita un posto di primo piano, perché per ognuno puntiamo alla massima qualità dell’uva, anche se questo significa una limitazione delle rese. Vitigni di 50 anni regalano profumi e sapori diversi e una complessità che le viti più giovani non sono in grado di offrire”.

Le vostre uve crescono a Calmasino, Cavaion e Garda, nella meravigliosa sponda veronese del lago. Quali sono le caratteristiche di quei terreni?

A differenza della Valpolicella i nostri terreni sono di origine morenica: si sono formati milioni di anni fa quando il grande ghiacciaio del Garda si è ritirato, lasciando detriti, ghiaia, argilla e sabbia. Questo ha creato una forte eterogeneità del suolo che noi vediamo quotidianamente, perché ogni terreno è diverso da un altro anche se si trovano a poche centinaia di metri di distanza. Questa particolare conformazione ha conferito finezza e sapidità al vino, che noi cerchiamo di valorizzare”.

Perché dovremmo assaggiare i suoi vini?

Stefano ridendo ci dice che dovremmo farlo perché sono buoni, ma poi torna serio e si spiega meglio.

Noi siamo conosciuti soprattutto per il Bardolino, un vino che per troppi anni è stato banalizzato. Ci sono tipologie di vini che con qualche artificio possono sembrare grandi vini anche se non lo sono. Usare queste stesse astuzie con il Bardolino è molto più difficile, perché durante la vinificazione non si usano tecniche particolari e se si lavora con approssimazione non si riesce ad ottenere un vino interessante.
Noi ci adoperiamo da anni per valorizzare le nostre uve e ottenere un Bardolino di alta qualità, nonostante alcune annate poco favorevoli”.

Qual è il sogno lavorativo che tiene nel cassetto, ma che vorrebbe tirare fuori?

L’obiettivo è quello di aumentare la riconoscibilità del nostro vino e migliorare il posizionamento del brand all’interno della ristorazione, ma il vero sogno è un altro. Vorrei infatti attrezzare la mia struttura per la mescita, ricevendo gli intenditori che vogliono acquistare una bottiglia o bere un bicchiere di buon vino in azienda. Sarebbe l’occasione perfetta per proporre annate vecchie oppure vini che non si trovano più in commercio. A tutto questo vorrei abbinare anche i prodotti del territorio, per valorizzare al massimo la realtà in cui siamo inseriti”.

Dove siamo

Quando si dice "collocato in posizione strategica", beh ecco, quelli siamo proprio noi. Tanto per farvi capire, l’Enjoy si trova:

1km uscita autostrada
5 minuti stazione ferroviaria
10 min a piedi centro storico e riva del Lago
Pochi km dai centri termali del Garda
2km da Gardaland
A pochi passi dal Ospedale Pederzoli

Come raggiungerci

Per noi è importante mettervi a disposizione tutto ciò che serve per vivere, conoscere e capire davvero il nostro territorio, perché vi possiate sentire a casa, parte della nostra grande famiglia.

Peschiera è un ottimo punto di partenza per visitare le tre sponde del Garda (la nostra, quella veneta, ma anche la lombarda e la trentina), ognuna con le sue caratteristiche, le proprie tradizioni, i prodotti tipici e i vini d’eccellenza.

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