Vini Allegrini: l’eccellenza della Valpolicella
La famiglia Allegrini ha una lunga storia nel settore della produzione vitivinicola e ha sempre trasmesso la cultura della vite e del vino di generazione in generazione.
Negli anni Sessanta Giovanni Allegrini ha trasformato profondamente l’azienda, perfezionando l’arte della vinificazione e diventando uno dei maggiori artefici della rinascita della Valpolicella. L’eredità di Giovanni è poi passata in capo ai figli Marilisa e Franco, insieme alla nipote Silvia.
Oggi parliamo proprio con Marilisa, per farci raccontare dalla sua viva voce tutto ciò che ruota attorno al mondo dei vini Allegrini.
Buongiorno Marilisa, grazie per averci aperto le porte della sua azienda. Partiamo subito con la prima domanda: qual è il suo ruolo?
“Proprietaria delle aziende Allegrini, Poggio al Tesoro, San Polo e Villa Della Torre. Inoltre amministratore di Corte Giara che commercializza i vini delle altre aziende”.
Cosa rappresenta per lei il vino? Quale emozione profonda le suscita?
“Parlare del nostro vino significa parlare della nostra vita, della nostra famiglia, delle nostre radici più profonde (e la storia lo conferma). Accanto alle emozioni che inevitabilmente si legano ai ricordi c’è però un potere evocativo che caratterizza anche il pensiero odierno e quello del futuro e che è strettamente legato alla cultura enologica, ma non solo, del nostro Paese. Raccontare il vino significa poter raccontare il nostro territorio, il nostro “saper fare impresa” e il nostro saper innovare a favore di un intero settore. Un settore che raffigura quel patrimonio ricercato e apprezzato in tutto il mondo che è il Made in Italy. È un racconto che mi emoziona, e mi stimola, ogni giorno”.
La famiglia Allegrini ha una lunga tradizione in ambito vitivinicolo. Quali sono state le difficoltà degli inizi e quali sono le soddisfazioni di oggi?
“Più che di difficoltà parlerei di “sfide”: ogni cambiamento, ogni evoluzione credo sia una sfida che implica coraggio, sacrificio, dedizione.
Quando nostro padre ci ha prematuramente lasciati, io e i miei fratelli ci siamo ritrovati a dover condurre da soli, ma insieme, un’intera azienda. Ci siamo divisi i compiti: Walter diventò il responsabile della gestione dei vigneti, Franco della produzione di vino, io iniziai ad occuparmi della commercializzazione del vino, di marketing e di comunicazione.
Ho viaggiato sempre nella mia vita e questo ha sicuramente comportato dei sacrifici, specie quando sei una mamma, ma in entrambi i casi ho avuto la fortuna di avere accanto Giancarlo, il padre delle mie figlie, che mi ha sempre appoggiato e supportato. Uscire dalla propria “comfort zone” credo sia oggi una delle difficoltà più grandi ma anche più condivise nel panorama imprenditoriale. Nel mio caso è stato motivo di grande orgoglio così come lo è stato, senza dubbio, l’aver ricevuto l’onorificenza del Cavalierato del Lavoro. E’ stata una conferma del valore che l’imprenditoria femminile può avere ed è un vero onore essere parte di questo universo”.
I vostri vini nascono nella Valpolicella: quali sono le caratteristiche del terreno su cui crescono i vostri vitigni?
“Le proprietà di Allegrini si estendono per circa 150 ettari nella culla della Valpolicella Classica. I vini sono il frutto delle uve coltivate esclusivamente nei terreni di Famiglia.
La Grola ha un terreno di composizione argilloso-calcarea, caratterizzato da pochissimo suolo e molto scheletro. Ricco in potassio e calcio, scarso in magnesio e ferro, è un terreno poco fertile che mantiene la vite in lieve stato di stress, fattore utile al contenimento quantitativo della produzione.
La Poja è una piattaforma perfettamente piana che sovrasta la collina de La Grola. Di origine cretacica, ha una significativa componente calcarea molto ricca di scheletro. Si presenta con una superficie perfettamente bianca che, riflettendo la luce solare, garantisce che le uve raggiungano gradi di maturazione zuccherini e fenolici ottimali.
Per il Fieramonte il terreno è di tipologia argilloso-calcarea, molto profondo, resiste bene a periodi siccitosi offrendo uve con interessanti indici di maturazione. Il vino Palazzo Della Torre nasce in una sezione del vigneto che circonda Villa Della Torre, importante ed elegante testimonianza della cultura e dell’architettura del Rinascimento italiano che ho acquistato nel 2008”.
Utilizzate metodi di vinificazione tradizionali o particolari?
“I metodi di vinificazione di Allegrini possono definirsi tradizionali ora, ma in realtà sono il frutto dell’innovazione inserita negli anni dopo un attento studio e risultato di una sperimentazione continua, che non deve mai venire meno.
Certamente merita una citazione il processo di appassimento delle uve per la creazione dell’Amarone , che è stato oggetto di studio di mio fratello Franco e che oggi vede in Terre di Fumane un centro di appassimento all’avanguardia e aperto a diverse realtà della Valpolicella”.
Parliamo di sostenibilità ambientale: per voi è importante?
“Parlare di sostenibilità ambientale oggi è una conditio sine qua non per qualsiasi azienda. Per un’azienda vitivinicola come la nostra, sostenibilità, vuol dire in realtà attingere alle buone pratiche del passato, che da sempre mio padre prima, i miei fratelli poi, hanno adottato in campagna.
Il rispetto del paesaggio è sempre stato alla base della viticultura, la vite disegna il paesaggio e lo preserva, pensiamo per esempio ai muretti a secco o al disegno che creano i filari, tutto è pensato per preservare e migliorare l’ambiente per donarlo alle nuove generazioni.
Pratiche come il sovescio, sono sempre state usate e vengono usate ancora, oggi sono supportate anche da una base scientifica che ci permette di adottarle nel modo migliore, c’è più consapevolezza.
E certo ecco che tutto questo può essere anche misurato e per questo siamo certificati Equalitas dal 2019 e prima ancora Biodiversity Friend a conferma del nostro percorso di rispetto della natura”.
Perché dovrei assaggiare i vostri vini? Mi dia tre buoni motivi.
“Grazie alla passione e alla dedizione con cui li coltiviamo, i nostri vini sono l’espressione di un grande territorio.
Il Valpolicella Superiore, permette di conoscere tutta la piacevolezza e la bevibilità delle uve autoctone, il nostro Amarone fa apprezzare la tecnica e la tradizione dell’appassimento, che dona al vino gusto e caratteristiche uniche, mantenendo però il giusto equilibrio con l’integrità del frutto come piace a noi. Degustando La Poja incontriamo un vino estremamente bilanciato e armonico, frutto di uno dei vigneti più belli della Valpolicella ed emblema dell’intuizione agronomica di mio padre e dei miei fratelli.
Tre diversi assaggi per una indimenticabile esperienza nelle nostre terre”.
Di quale vino si sente particolarmente orgoglioso e perché?
“Sono orgogliosa di tutti i nostri vini perché rappresentano un momento, un ricordo e spesso un desiderio, diventato realtà.
Posso citare La Poja, di cui tra l’altro proprio quest’anno ricorre un’importante anniversario, le quaranta vendemmie.
Questo vino rappresenta il sogno diventato realtà di mio padre. Ricordo quando da bambina mi portava in vigneto, avrebbe sempre voluto acquistarlo e farci un grande vino. Quando finalmente è stato possibile lo ha trasformato in un emblema della sua vena innovativa: decise di mettere a dimora la Corvina Gentile, di avere una densità d’impianto più alta 4240 ceppi per ettaro – contro una media di 1600/2000 ceppi – e di usare come sistema di allevamento il Guyot invece della tipica Pergola”.
Avete ricevuto premi o riconoscimenti?
“Il nostro impegno non si ferma mail e così Allegrini ha potuto nel tempo raccogliere importanti riconoscimenti e premi internazionali.
L’ultimo registrato, che ci emoziona particolarmente, sono i 100 punti Decanter ottenuti da Fieramonte, unico Amarone ad aver mai ottenuto un risultato così importante.
Ricordo con piacere che Allegrini è stata eletta cantina dell’anno 2016 per Gambero Rosso e sempre Gambero Rosso ha premiato ben 26 volte il nostro Amarone con i Tre Bicchieri.
Infine, mi piace ricordare il legame coltivato negli anni con l’America e in particolare con la rivista Wine Spectator che seleziona Allegrini fin dalla prima edizione di OperaWine e che per ben sei volte ha citato Palazzo della Torre nella sua prestigiosa TOP 100 dedicata ai migliori vini del mondo”.
Dove siamo
Quando si dice "collocato in posizione strategica", beh ecco, quelli siamo proprio noi. Tanto per farvi capire, l’Enjoy si trova:
1km uscita autostrada
5 minuti stazione ferroviaria
10 min a piedi centro storico e riva del Lago
Pochi km dai centri termali del Garda
2km da Gardaland
A pochi passi dal Ospedale Pederzoli
Come raggiungerci
Per noi è importante mettervi a disposizione tutto ciò che serve per vivere, conoscere e capire davvero il nostro territorio, perché vi possiate sentire a casa, parte della nostra grande famiglia.
Peschiera è un ottimo punto di partenza per visitare le tre sponde del Garda (la nostra, quella veneta, ma anche la lombarda e la trentina), ognuna con le sue caratteristiche, le proprie tradizioni, i prodotti tipici e i vini d’eccellenza.