Skip to main content

Giovanni Montresor e Corte Quaiara: una selezione di vini di qualità artigianale

Giovanni Montresor è il fondatore e factotum di Corte Quaiara, una realtà vitivinicola che sorge sulle colline moreniche di Sona, in provincia di Verona.

Quando gli chiediamo di cosa si occupa ci risponde con un sorriso: lui si prende cura di tutto, comprese le degustazioni che organizza per gli ospiti dell’Enjoy. Dice che sta sveglio anche di notte se ce n’è bisogno durante la vinificazione della vendemmia, ma nel tono della sua voce è chiaro che è felice di farlo, perché a muoverlo c’è una forte passione.
Si definisce prima di tutto un vignaiolo. Il vino infatti lo rappresenta, perché attraverso questo nettare inebriante riesce a comunicare la sua cura per ogni dettaglio, la fatica che compie ogni giorno, la ricerca continua della qualità e la soddisfazione di finire sulle tavole delle cene importanti.

Ci mettiamo comodi e iniziamo l’intervista.

La sua famiglia ha una lunga tradizione in campo enologico. Ci racconta qualcosa sulle origini dell’attività?

“Io rappresento la quarta generazione di viticoltori: il mio bisnonno, mio nonno e mio padre lavoravano nel settore vitivinicolo.
Quando ero piccolo andavo insieme al nonno materno – anche lui viticoltore – nel vigneto, dove lui mi insegnava ad assaggiare l’uva e a valutarne la maturazione, per scegliere il giorno esatto della raccolta. E quanto era bello partecipare alle vendemmie, quando tutto era vissuto con grande fratellanza e ci si aiutava l’un l’altro. Ricordo la fatica degli adulti, ma anche la convivialità e il piacere di lavorare insieme”.

Poi è arrivato lei. Quali sono state le difficoltà degli inizi e quali sono le soddisfazioni di oggi?

“La prima grande difficoltà è stata creare la struttura della mia azienda. La vita mi ha portato a ripartire da zero e ripartire con le vigne di mio nonno materno, preferendo intraprendere un progetto tutto mio che si concentrasse sull’elevata qualità dell’uva e dell’intero processo produttivo. È nata così Corte Quaiara, partita dal nulla mentre io iniziavo a vinificare il primo vino all’interno di un garage. È stata dura trovare i finanziamenti, ma ce l’ho fatta e grazie a quelli sono riuscito a fare gli investimenti che mi servivano per puntare a un livello più alto.
Di soddisfazioni ne ho avute tante, dalla prima bottiglia che è entrata sul mercato nel 2015 all’export nei mercati esteri più importanti. Oggi lavoro con clienti di alto livello, che è esattamente l’obiettivo che mi ero prefissato all’inizio”.

Mentre parliamo, Giovanni si lascia scappare qualche aneddoto curioso che noi ci annotiamo velocemente.
Ci racconta che sono andati a trovarlo quelli di Striscia la notizia. Lo hanno cercato dopo aver assaggiato il suo vino durante una cena al ristorante e sono rimasti talmente colpiti da decidere di fare un servizio sulla sua cantina.
Un’altra visita illustre è stata quella del sommelier del ristorante Georges Blanc, un’autentica istituzione in Borgogna per via delle tre stelle Michelin che riceve puntualmente da quarant’anni. 

Utilizza metodi di vinificazione tradizionali o particolari?

“Sto tornando al passato con le anfore in terracotta, mentre nella produzione con il metodo classico uso lunghe permanenze sui lieviti, fino a dodici anni. Altri metodi che mi stanno dando soddisfazioni sono le fermentazioni spontanee e le macerazioni lunghe a contatto con le bucce”.

Parlando con Giovanni capiamo che prova un grande amore per ognuna delle sue creature, ma se proprio deve sceglierne una di cui andare orgoglioso non ha dubbi: Pinuàr, un vino realizzato in purezza con il Pinot Nero piantato anni fa da suo padre nelle vigne di famiglia.
Il Pinot Nero è infatti uno dei vitigni più pregiati al mondo e in Italia sono poche le realtà che puntano su questa produzione. Il motivo è semplice: è una pianta delicata che richiede cure costanti, sottoposta a stress a ogni cambio di temperatura o umidità. Riuscire a coltivarla – soprattutto con il clima imprevedibile degli ultimi anni – è una sfida enorme.

Siamo incuriositi dal suo vino Oseleta: ci sveli tutti i suoi segreti.

L’Oseleta è un vitigno raro e autoctono, che fa parte degli uvaggi della Valpolicella. È stato abbandonato negli anni ’70 e poi ripristinato circa venti anni dopo. È un vino particolare, non adatto a tutti, caratterizzato da rese basse, acidità alta e tannino estremo. Io sono l’unico produttore che vinifica in purezza senza praticare l’appassimento, perché mi piace puntare sull’eleganza del sapore. Lo considero il “Pinot Nero” della Valpolicella.”.

Sappiamo che Giovanni ha ricevuto diversi riconoscimenti sia personali che aziendali, come il titolo di Chevalier du Tastevin, la collaborazione con Slow Food, la recensione sulla guida Slow Wine, senza contare poi la recensione del suo Pinuàr da parte di Andreas Larsson, gigante mondiale tra i somelier. Inoltre sta lavorando alla reintroduzione in purezza del rarissimo vitigno La Quaiara, puntando su livelli di altissima qualità.
Ci sarebbero quindi già sufficienti ragioni per interrompere l’intervista e chiedergli subito di aprire una bottiglia, ma noi non ci lasciamo convincere facilmente e così proseguiamo imperterriti a fare domande.

Perché dovremmo assaggiare i suoi vini? Ci dia tre buoni motivi.

“Prima di tutto perché con Corte Quaiara si tocca con mano l’artigianalità: i suoi vini infatti sono prodotti in vigna, non in cantina.
In secondo luogo è possibile assaporarne la storia. Una storia che nasce da una lunga tradizione famigliare e prosegue grazie ai fornitori selezionati accuratamente, agli studi dell’agronomo e al lavoro faticoso di chi raccoglie l’uva.
Infine ogni annata è una storia a sé e va interpretata, perché il vigneto e le tecniche di vinificazione sono le stesse, mentre le temperature, la pioggia e l’umidità sono differenti. La nostra abilità consiste nel tirare fuori sempre il meglio da ogni vendemmia, sapendo interpretarne correttamente tutte le variabili”.

Qual è il sogno lavorativo che tiene nel cassetto, ma che vorrebbe tirare fuori?

“Vorrei arrivare a vendere le mie bottiglie negli store più importanti del mondo, ma ancora non mi basta. Il vero sogno sarebbe vedere le mie bottiglie chiuse da un lucchetto, quel simbolo di lusso e di eccellenza che impedisce che vengano rubati i prodotti più pregiati di tutto il negozio.
Vorrei che le mie bottiglie diventassero un vero investimento per chi le compra e le tiene in serbo per il futuro. Sto lavorando molto affinché i miei clienti possano vederne crescere notevolmente il valore con il passare del tempo”.

Dove siamo

Quando si dice "collocato in posizione strategica", beh ecco, quelli siamo proprio noi. Tanto per farvi capire, l’Enjoy si trova:

1km uscita autostrada
5 minuti stazione ferroviaria
10 min a piedi centro storico e riva del Lago
Pochi km dai centri termali del Garda
2km da Gardaland
A pochi passi dal Ospedale Pederzoli

Come raggiungerci

Per noi è importante mettervi a disposizione tutto ciò che serve per vivere, conoscere e capire davvero il nostro territorio, perché vi possiate sentire a casa, parte della nostra grande famiglia.

Peschiera è un ottimo punto di partenza per visitare le tre sponde del Garda (la nostra, quella veneta, ma anche la lombarda e la trentina), ognuna con le sue caratteristiche, le proprie tradizioni, i prodotti tipici e i vini d’eccellenza.

RICHIEDI UN'OFFERTA PERSONALIZZATA